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TEMPORARY CITY

Il progetto nasce alla fine del 2014, con i primi disegni e modelli di creta.
Nicola Filia poneva la sua attenzione sul rapporto uomo-città, domandandosi come può l’essere umano adattarsi ad una vita metropolitana, rispetto a quella che in sardegna è più naturalmente orientata verso il dialogo con l’ambiente e lo spazio.

Allora che ruolo ha l’uomo su questo pianeta, nel dialogo con la natura che lo ospita? La risposta è drammaticamente attuale: la razza umana sfrutta le risorse del pianeta solo per interesse economico, ed abilmente sa prendere tutto senza restituire nulla in cambio, se non la i propri effetti devastanti: inquinamento, guerre, sfruttamenti intensivi, ed una corsa incessante alla produzione. Ed infine le guerre.

In quest’ottica le opere di Nicola Filia sono brutali, spoglie e decadenti. i materiali sono quelli dell’architettura. ma riutilizzati, recuperati. Il messaggio è chiaro: il punto di non ritorno è stato già superato. il progresso sta nel rallentare il più possibile l’auto estinzione.

NF